Tribunale di Roma 16.12.2022
Ci sono voluti 9 anni di battaglia giudiziaria per vedere scritta, seppure su una sentenza di prescrizione, la verità processuale circa le responsabilità del naufragio dell’11 ottobre 2013 che costò la vita a 268 persone e tra loro 60 bambini. “La dolosa omissione ascritta ai pervenuti” Luca Licciardi (capitano si Fregata della Marina Militare) e Leopoldo Manna (capitano di vascello delle capitanerie di porto) “ha comportato”, si legge nel provvedimento, “la morte dei migranti e dunque sussistono gli elementi costituitivi di tutti i reati ascritti” (omicidio colposo e omissione di atti di ufficio) “che, dato il tempo trascorso, sono estinti per intervenuta prescrizione”. I nostri assistiti che in mare, nelle 5 ore in cui hanno atteso invano i soccorsi, hanno visto annegare i loro congiunti e in molti casi i loro bimbi, ci hanno sempre chiesto di fare in modo che quanto accaduto a loro non si dovesse ripetere e per questo hanno affrontato l’agonia di questo processo. Oggi possiamo sperare che questa decisione ricordi a tutti i doveri convenzionali e legislativi in capo a chi fa e gestisce il soccorso in mare. Le vite umane vanno salvate e nessun ordine o convenienza può sopprimere questo inderogabile dovere. Esprimiamo gratitudine nei confronti di Fabrizio Gatti che con la sua inchiesta giornalistica ha contribuito ad ad aggiungere tasselli di verità e ha dato inizio a questa battaglia di giustizia.
si ringrazia Lorenzo Terranera per l'immagine