Nigeria - Riconosciuto lo status di rifugiato per l'esposizione ad un permanente rischio della vita

Tribunale di Genova, 11 settembre 2017

"[...] nel caso di specie, la pena di morte e, dunque, la persecuzione che si voleva infliggere al ricorrente, come osservato dal difensore nell'atto introduttivo del giudizio, appare strettamente legata a motivi etnici e religiosi, atteso che il ----, contrariamente alle aspettative del “sovrano”, era risultato figlio biologico di un fedele musulmano, originario della comunità di Jos (mentre, come il richiedente protezione ha spiegato, il gruppo etnico del suo villaggio era “esan”, cristiano e pagano in contrapposizione agli “hausa” di religione musulmana). In altre parole, ricorrono nel caso in esame gli estremi dell'art. 8 del D. Leg.vo n. 251/2007, ove si precisa che i motivi delle persecuzione (descritta nel precedente art. 7 cui può farsi integrale rinvio) possono essere ricondotti anche alla “religione” e/o alla “nazionalità”, intesa quest'ultima non solo come “cittadinanza” ma anche come “appartenenza ad un gruppo caratterizzato da un'identità culturale, etnica o linguistica”.

La contrapposizione tra il sovrano e la comunità locale, da una parte, e il ricorrente dall'altra, non può che far ritenere che quest'ultimo, nel caso di rientro nel paese, sia esposto ad un permanente rischio della vita, ragione per cui si può serenamente affermare che siamo di fronte ad una vera e propria forma di persecuzione (e, quindi, di danno grave) come richiesto dall'art. 3 del citato testo normativo. E' altresì rispettato l'art. 5 della normativa che prevede che responsabili della persecuzione o del danno siano non solo lo Stato (o i partiti o le organizzazioni che controllano lo Stato o una parte consistente del suo territorio) ma anche, come nel caso di specie, soggetti non statuali laddove i soggetti in precedenza menzionati non possano o non vogliano fornire adeguata protezione. A questo proposito, al di là della attendibile pubblicistica relativa all'elevato grado di corruzione che caratterizza la polizia nigeriana, è noto che la pubblica autorità si trova nell'impossibilità di fare fronte ai conflitti di natura etnica e familiare."

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