PROTEZIONE UMANITARIA A CITTADINO NIGERIANO "Una volta rientrato nel suo paese, il ricorrente si troverebbe in una condizione di vulnerabilità idonea a pregiudicare l'esercizio dei diritti fondamentali."

Tribunale di Genova, 15 Maggio 2019

"E' evidente che una volta rientrato nel suo Paese, si troverebbe senz'altro in una condizione di specifica estrema vulnerabilità (si veda Cass. n. 3347/2015; 4455/2018), idonea a pregiudicare la possibilità di esercitare i diritti fondamentali, in quanto rientrerebbe, dopo una lunga assenza, in un Paese che, come detto, non riesce a garantire la sicurezza ai propri cittadini. In più il richiedente si troverebbe completamente privo di mezzi di sussistenza, senza il sostegno della propria famiglia ed emarginato dalla propria comunità, a causa del suo rifiuto di diventare sacerdote. 

Anche se la vicenda narrata non è apparsa sufficientemente supportata da riscontri, le informazioni relative  al Paese di origine del richiedente ci inducono a ritenere la sussistenza di uno scarso rispetto per i diritti umani. Occorre inoltre considerare che il richiedente è arrivato in Italia dalla Libia, dove verosimilmente si sarebbe fermato, se la situazione fosse stata diversa."

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