Tribunale di Genova, 26 Novembre 2019
"Si rinvengono profili di vulnerabilità soggettiva nella fuga da un paese interessato da gravi violenze e nel percorso di integrazione anche professionale risultando comprovato un adeguato impegno finalizzato all’integrazione nel tessuto sociale e culturale italiano, per quanto non confermato dalla comprensione della lingua per la scarsa scolarizzazione, dall’assenza di precedenti, pendenze e segnalazioni da parte della Questura. Un percorso che verrebbe vanificato in caso di rientro forzato nel proprio paese, dal quale è assente da alcuni anni.
In tale situazione, se il richiedente tornasse nel suo Paese, incontrerebbe non solo le difficoltà tipiche di un nuovo radicamento territoriale ma si troverebbe in una condizione di specifica ed estrema vulnerabilità, idonea a pregiudicare la sua possibilità di esercitare i diritti fondamentali, legati anche solo alle scelte di vita quotidiana.
Sempre in relazione ai profili di vulnerabilità soggettiva va dato rilievo al fatto che il ricorrente è fuggito in Libia dove verosimilmente si sarebbe fermato più a lungo se la situazione fosse stata diversa da come riferita e constatata dal medesimo ricorrente."
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