PROTEZIONE UMANITARIA A CITTADINO BENGALESE: la nota situazione di violazione dei diritti umani e la corruzione delle forze di polizia giustificano la protezione umanitaria

Tribunale di Genova 20 febbraio 2020

"In relazione a fattori oggettivi di vulnerabilità si rammenta anche la nota situazione di violazione dei diritti umani in Bangladesh.

Ed infatti va segnalato il generalizzato ed altissimo livello di corruzione delle forze di polizia bengalesi, oltre che inefficienti per carenza di mezzi e strutture; la polizia è vissuta dai comuni cittadini più come un nemico da evitare per il timore di taglieggiamenti, che come un organismo a cui richiedere protezione. Ciò rende virtualmente impossibile ottenere giustizia per chi non abbia la disponibilità e sia disposto ad elargire rilevanti somme di denaro, in ogni fase del procedimento. Tale peculiare situazione si inquadra poi - come rammentato più volte da questo Collegio - in uno degli stati più poveri del mondo. Ed infatti, come già rilevato in recenti provvedimenti di Questo Tribunale, metà della popolazione del Bangladesh vive con meno di 1,2 dollari al giorno e quasi un terzo è al di sotto della soglia di povertà. Ulteriori conferme di quanto sopra si traggono del resto dal Rapporto COI (Rapporto Informativo del paese d'origine) dell'EASO sul Bangladesh (Panoramica del Paese) redatto a dicemebre 2017. In queste condizioni, alcune fasce della popolazione, ovvero quelle più povere e marginali, si trovano in una situazione di tale precarietà che ogni evento fuori dalla norma può gettarli da un momento all'altro in una situazione di totale esclusione sociale e crisi economica nell'assenza di qualsiasi tutela legale".

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