Tribunale di Genova 17 maggio 2021
Ciò premesso, considerato che il ricorrente è pacificamente originario di *******, nel dipartimento di *******, in Burkina Faso, egli rischia di subire un danno grave per la mera presenza nella sua zona di provenienza.
Le COI sul Burkina Faso riportano che il Paese continua ad essere interessato da residui, ma più che significativi, conflitti e scontri tra forze governative e jihadiste, che hanno coinvolto, in numerosi attacchi, i civili. I medesimi attacchi hanno dato luogo a una situazione di insicurezza e instabilità, alla luce della quale non si può affermare che le autorità governative abbiano l’effettivo e pieno controllo dell’intero territorio. Fino al 2015 il Paese ha goduto di una certa stabilità politica, tanto da essere considerato uno dei Paesi più pacifici del continente africano. Dal gennaio 2016, il Burkina Faso è stato, invece, teatro di numerosi attacchi terroristici1: Il 15 gennaio alcuni terroristi hanno sequestrato un hotel e un bar nel centro di Ouagadougou, causando la morte di 28 persone e il ferimento di altre 56. Nell’agosto del 2017 un gruppo di miliziani ha fatto irruzione nell’Hotel Splendid e al Caffè Cappuccino uccidendo 19 persone. Più di recente, in data 2 marzo 2018, si è verificato un altro attacco all’ambasciata francese che ha causato la morte di sei militari morti e sette terroristi uccisi, oltre che altre cinque vittime e una cinquantina di persone rimaste ferite.
La Stampa Esteri nel 2018 titola un articolo, “L’islamizzazione violenta in Burkina-Faso: anche gli ospedali chiudono per timore di attentati”, riportando che “nel nord le scuole sono sigillate, come molti degli uffici statali: insegnanti e funzionari scappano da questa parte del Sahel fuori controllo”2 e il rapporto di Human Rights Watch descrive la difficile situazione in cui versa la popolazione del Burkina Faso, nella regione amministrativa del Sahel e nella capitale Ouagadougou, vittima di abusi e violenze da parte dei gruppi estremisti islamici e delle forze di sicurezza burkinabè.
Da quando, all’inizio del 2016, i gruppi jihadisti hanno drammaticamente marcato la loro presenza, creando un clima di intimidazione e di paura, si sono susseguiti gli attacchi contro scuole e luoghi di aggregazione, ma anche contro postazioni dell’esercito, ambasciate straniere ed edifici governativi. Contestualmente, le forze di sicurezza locali hanno condotto operazioni antiterrorismo, durante le quali sarebbero stati operati gravi abusi nei confronti di sospetti jihadisti in stato di fermo, omicidi extragiudiziali e arresti arbitrari3.
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