Tribunale di Genova 26 maggio 2021
La vicenda narrata appare del tutto plausibile, in quanto si inserisce pienamente nella realtà esistente in Pakistan, quale emerge dalla consultazione delle COI e degli studi in materia. ******* appare come una vittima della schiavitù per debiti (cd. debt bondage).
Si intende, con tale denominazione, la condizione di chi si trova costretto a lavorare per ripagare un debito contratto con un creditore, venendosi a trovare di conseguenza in uno stato di vera e propria servitù. In Pakistan questo sistema, in cui il datore di lavoro offre un prestito al lavoratore, che lo obbliga a lavorare fino all'adempimento, viene denominato peshgi.
“Questa prassi costituisce una particolare forma di lavoro forzato che a livello internazionale viene definito come "qualsiasi prestazione o servizio che viene estorto con la forza o minaccia contro la volontà del soggetto passivo" (International Labour Organization Forced Labour Convention, 1930). In Pakistan il peshgi e un fenomeno particolarmente diffuso nel settore dell'agricoltura, nell’industria mineraria, nelle fabbriche di mattoni e nella piccola industria conciaria e dei tappeti. Secondo un report del 2016 del Consiglio dei diritti dell’Uomo dell’ONU sulle forme contemporanee di schiavitù, in Pakistan la schiavitù per debiti si concentra principalmente nelle Province del Sindh e del Punjab, riguardando soprattutto i settori dell’agricoltura, della fabbricazione dei mattoni e coinvolgendo talvolta l’intera famiglia del debitore.
Secondo le Nazioni Unite i contadini senza terra del Sindh e i muratori del Punjab sono i più toccati dal fenomeno. L'estrema povertà e la mancata distribuzione della ricchezza vengono tradizionalmente indicate come cause principali del lavoro vincolato. In Pakistan, tali pratiche fanno parte del tessuto socio-economico della nazione fin dal periodo coloniale. Nella maggior parte dei settori, le persone sfruttate provengono da famiglie che sono vincolate dai debiti da diverse generazioni. Il fenomeno e così radicato quale ordinario modello economico che i lavoratori vincolati lo accettano e lo percepiscono come l'unico stile di vita possibile. I lavoratori provengono da ambienti poveri, senza istruzione e questo limita significativamente la mobilità socio-economica e l'accesso ad altra opportunità di sostentamento. I lavoratori sono collettivamente e individualmente più deboli perché appartengono a gruppi molto in basso nella scala gerarchica sociale: dato che il peshgi esiste in Pakistan da generazioni, i lavoratori "conoscono" solo questo sistema di sfruttamento. Il peshgi stabilisce un vincolo tra il lavoratore e il proprietario che spesso si estende all'intero nucleo familiare. Quando i lavoratori muoiono o non possono continuare a lavorare il debito viene trasferito alla famiglia. Nella maggior parte dei casi, questo significa che i figli assumono la posizione lavorativa del genitore. Ripagare il peshgi non è facile perché i creditori modificano unilateralmente le condizioni contrattuali stipulate solo oralmente. In assenza di contratti scritti, il mancato raggiungimento delle quote di produzione viene spesso utilizzato per aumentare il debito I lavoratori indebitati vengono anche arrestati e spesso i membri della loro famiglia sono presi in ostaggio a garanzia del pagamento……
Le famiglie più povere si trovano imprigionate in rapporti di schiavitù nel momento in cui si rivolgono a persone influenti alla ricerca di un prestito per far fronte a un’emergenza come una malattia. L’intera famiglia del debitore diventa a quel punto di ‘proprietà’ del creditore, in cambio del supporto finanziario offerto e può quindi trovarsi obbligata a lavorare per molte ore senza alcuna remunerazione o con stipendi miseri, di cui la metà viene spesso trattenuta dal creditore. In alcuni casi occorrono generazioni per ripagare il debito: fino all'adempimento la famiglia resta di proprietà del creditore…...
Con gli alti livelli di disoccupazione del Pakistan, il peshgi può essere percepito nelle zone rurali più povere come l'opportunità di un lavoro stabile. Pertanto, la disoccupazione costituisce una delle ragioni dell'inefficacia dei mezzi legislativi di contrasto alla prassi. Spesso i lavoratori scelgono di continuare in questi rapporti di lavoro vincolato a causa della mancanza di istruzione e del timore di restare senza mezzi minimi di sussistenza” (EASO COI Pakistan 22.4.2021)
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