Portare avanti la campagna per conoscere i nomi dei responsabili del sequestro, delle torture e dell’uccisione di Giulio Regeni e quelli di chi ha depistato, protetto, nascosto la ricerca della verità. Informare sulle violazioni dei diritti umani in Egitto, sempre più estese e sempre più dirette contro le organizzazioni non governative e i giornalisti. Proteggere chi, in Italia e in Egitto, difende la famiglia Regeni. Ma proteggere anche Giulio da attacchi e offese alla sua dignità, alla sua storia, alla sua morale. Alla sua persona, insomma.

Questi gli obiettivi della “scorta mediatica” nata il 13 ottobre su iniziativa di Amnesty International Italia, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Articolo 21 e UsigRai e presentata in conferenza stampa da Alessandra Ballerini (avvocata della famiglia Regeni), Giuseppe Giulietti (presidente della Fnsi) e Riccardo Noury (portavoce di Amnesty International Italia).

The Guardian - 4 ottobre 2016

When six senior Italian detectives arrived in Cairo in early February, following the discovery of the brutally battered body of 28-year-old Italian PhD student Giulio Regeni, they faced long odds of solving the mystery of his disappearance and death. Egyptian officials had told reporters that Regeni had probably been hit by a car, but clear signs of torture on his body had raised an alarm in Rome.