Tribunale di Genova 11 Gennaio 2020

"Nel caso in esame, l’attuale situazione politico-sociale del Mali, come sopra evidenziata e ricostruita, consente di ritenere che il ricorrente, una volta rientrato nel suo Paese, si troverebbe in una condizione di specifica estrema vulnerabilità (si veda Cass.3347/2015; Cass. 4455/18), idonea a pregiudicare la possibilità di esercitare i diritti fondamentali. Se tornasse in Mali, inoltre, ****** non avrebbe più nulla, avendo perso il lavoro e anche la moglie, che nel frattempo ha sposato un altro uomo. Il contesto in cui dovrebbe vivere, senza risorse economiche, peraltro, è tuttora molto difficile e pericoloso. La situazione della sicurezza attuale non è infatti migliore rispetto a quella che ha indotto il richiedente a partire.

Tribunale di Genova 10 Gennaio 2020

Il racconto della richiedente, che in sede di audizione non si è dimostrata molto collaborante, essendo stata silenziosa e reticente nel raccontare la sua storia, anche alla luce di quanto documentato (cfr. doc. 4), presenta fortissimi indicatori (cfr. indici di cui alle “Linee Guida realizzate dalla Commissione Nazionale per il diritto di asilo e dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – UNHCR”) che portano a ritenere la stessa – benché non lo dichiari apertamente- sia stata vittima di tratta.

Tribunale di Genova 17 ottobre 2019

"Quanto ai fattori soggettivi di vulnerabilità, va precisato che l'odierno ricorrente - che ha trovato lavoro con contratto a tempo determinato della durata di un anno, decorrente dal 1.10.2019, come operaio a tempo determinato presso una società agricola di Genova, per 39 ore settimanali (cfr. lettera di assunzione prodotta in udienza) - ha in precedenza seguito un corso di formazione per meccanizzazione nel settore agricolo ed ha svolto una borsa lavoro al 15.03.2019 al 14.09.2019 sempre presso la medesima azienda che alla fine lo ha assunto.

Tribunale di Genova 24 dicembre 2019

"È su queste situazioni che intervengono ampiamente fenomeni di sfruttamento. La fuga rappresenta a volte non solo l'unica via di riscatto possibile ma anche il risultato di pressioni da parte di usurai e trafficanti che su tali viaggi speculano abbondantemente.

Tribunale di Genova 9 Gennaio 2020

Ciò posto, occorre tenere conto:
- della storia personale, con grave violazione di diritti fondamentali, che lo porta a lasciare il Paese all’età di soli 16 anni, insieme alla propria madre, che vedrà morire in Libia (si rinvia a quanto detto sopra). La relazione psicologica del FAMI (progetto Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione) evidenzia ancor oggi un profondo stato di malessere riconducibile alle riferite esperienze. - delle condizioni di invivibilità dell’area di provenienza: va rilevato difatti che “la situazione in Nigeria suscita grande preoccupazione” secondo il dipartimento degli Stati Uniti. Nel Global Terrorism Index – GTI (indice del terrorismo globale) 2016, la Nigeria è classificata al 3° posto ed uno dei cinque paesi responsabili del 72 % di tutte le morti di terrorismo nel 2015.

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