In contemporanea alla celebrazione della giornata mondiale dei diritti dei migranti istituita dall’Onu succedevano tante cose. Una moltitudine invisibile di profughi perdevano la vita o subivano violenze nelle varie rotte migratorie (come succede purtroppo giornalmente), altri venivano torturati nei lager libici.

Taluni tentavano senza successo di accedere a vie legali di ingresso ma non ottenevano neppure udienza dalle nostre ambasciate.

Persino il cielo ha regalato una tregua per mezza giornata sospendendo le interminabili piogge genovesi delle ultime settimane e consentendo ai manifestanti di stringersi “come sardine” senza dover brandire ombrelli ma solo pesci colorati.

Si è cantato molto, applaudito, parlato. Ci si è ritrovati tra amici, tra compagni, tra simili o anche solo tra cittadini.

Una Bibbia laica, così è stato definito il dossier statistico immigrazione presentato pochi giorni fa nella sua ultima edizione curata dal Centro Studi e Ricerche Idos insieme con il Centro Studi Confronti .

Il sotto titolo del dossier non poteva essere più esplicito "l'annus horribilis" per i migranti, certamente, ma anche per tutti noi.

C'è anche un'altra isola, a dire la verità. Sembra impossibile ma è un'ottima rappresentazione in miniatura della follia bipolare che attraversa il Paese negli ultimi mesi. Così, sul medesimo scoglio di mare dove sguaiati urlatori vomitavano i peggiori insulti e le più vigliacche minacce (commettendo una lunga serie di reati) contro la capitana Carola e gli altri salvatori, un’altra Lampedusa, si preparava ancora una volta ad accogliere i naufraghi e l’equipaggio come ad ogni inevitabile e benedetto approdo.